Storie di pazienti e persone del Meyer

Maria Giulia, una guerriera generosa

La sua prima casa è stata la Terapia Intensiva del Meyer. E Maria Giulia non lo ha dimenticato. Per questo, quando è arrivato il momento di festeggiare la laurea, ha chiesto ad amici e parenti di fare una donazione alla Fondazione Meyer

La sua prima casa è stata la Terapia intensiva del Meyer. E anche se del suo soggiorno in reparto non conserva ovviamente alcuna memoria, Maria Giulia sa bene che quelle settimane trascorse in una delle culle riservate ai neonati più fragili dell’ospedale furono molto importanti per determinare il suo futuro. Sua madre, come tutte le mamme, conserva una memoria precisa, nitidissima, di quel periodo ed è capace di rievocarlo nei dettagli, con un’emozione sempre nuova. Maria Giulia era nata con tre giri di cordone intorno al collo e il suo posto, in questo mondo, ha dovuto conquistarselo. Per fortuna, anche da neonata, aveva la stoffa della guerriera e non si è tirata indietro. E ha continuato a farlo ogni giorno, affrontando con il sorriso ogni sfida che si è trovata ad affrontare lungo il cammino. Le ha vinte tutte.

Ad accoglierla, ha trovato Gianpaolo Donzelli, il presidente della Fondazione Meyer, che per anni ha lavorato nella Neonatologia dell’Ospedale pediatrico fiorentino e l’ha accudita quando era piccola

Da alcuni mesi si è laureata, in filologia e storia dell’antichità. Un risultato brillante, in una disciplina non facile, ma che l’ha sempre appassionata. Il traguardo meritava di essere festeggiato. E Maria Giulia ha deciso di farlo a modo suo: ha chiesto a tutti i parenti e agli amici che volevano festeggiarla di non regalarle niente, ma di far arrivare una donazione alla Fondazione Meyer per sostenere le attività dell’Oncoematologia pediatrica. “Desidero che altri bambini abbiano le stesse opportunità che ho avuto io” ha spiegato a tutti, con una semplicità disarmante. La sua richiesta è stata esaudita aldilà di ogni aspettativa. E così, una mattina di maggio, Maria Giulia ha varcato la soglia del Meyer per consegnare di persona la somma ricevuta dalle persone a lei più care: ad accoglierla, ha trovato Gianpaolo Donzelli, il presidente della Fondazione Meyer, che per anni ha lavorato nella Neonatologia dell’Ospedale pediatrico fiorentino. Per una di quelle bellissime combinazioni che la vita, ogni tanto, regala, c’era anche lui nello staff di medici che, trentadue anni fa, accudì Maria Giulia.

Questa giovane donna, con le idee chiare e molti amici, ha molto da insegnare. Anche se la sedia a rotelle è diventata una sua inseparabile compagna di viaggio, questo non le ha impedito di raggiungere i suoi obiettivi. Ha studiato sempre con impegno e determinazione, trovando, nelle giornate, il tempo di dedicarsi alle attività più adatte alla sua età. Importantissima l’esperienza fatta nei gruppi scout, che l’ha portata a conquistare una importante autonomia e le ha fatto girare il mondo. E poi, il suo grande amore: la barca a vela. Ad attenderla, quando non ha impegni, c’è il timone di Martin 16 e il suo bravissimo prodiere. “In mare sono felice – racconta – mi regala quella libertà di cui non posso godere quando sono sulla terraferma”.