Storie di pazienti e persone del Meyer

T'INcanto, il coro degli operatori del Meyer

Medici, infermieri e altri operatori dell’ospedale una volta a settimana, nel tempo libero, con tanta passione, si riuniscono per provare insieme.

Partono piano, si guardano. Un occhio allo spartito e uno alla maestra Roberta. Le voci morbide, le stesse con le quali nella loro attività quotidiana si rivolgono ai bambini, fanno il resto.
È il T'INcanto, il coro degli operatori del Meyer.

Medici, infermieri e altri operatori dell’ospedale una volta a settimana, nel tempo libero, con tanta passione, si riuniscono per provare insieme


Medici, infermieri e altri operatori dell’ospedale che, una volta a settimana, nel tempo libero, con tanta passione, si riuniscono per provare insieme. Intonano le note gentili di ninne nanne, melodie attinte dal repertorio classico e moderno che mettono i brividi, accompagnate con delicatezza da una chitarra, certe volte dal pianoforte o da altri strumenti ancora, a seconda della partitura.


Da diversi anni, con poche interruzioni e tante esibizioni pubbliche durante le feste dell’ospedale, si ritrovano puntualmente. È facile pensare che, mentre cantano, si figurino di avere davanti i “loro” bambini. Specialmente quelli della terapia intensiva neonatale: la stessa Tin che dà anche il nome al coro, quel reparto magico dove i bambini sono minuscoli e hanno  davvero bisogno di voci gentili.
Il  T'INcanto nacque proprio lì, dalla volontà di alcuni operatori sanitari che ci lavoravano e avevano desiderio di fare qualcosa insieme, per gli altri. Il progetto, portato avanti insieme ai musicoterapeuti al lavoro al Meyer, mise le ali. Oggi i coristi arrivano da tutti i reparti e servizi e, ora come allora, non si risparmiano: anche se la sera a casa ci arrivano stanchi, anche se entrare un’ora prima a lavoro per cantare certe volte è faticoso, anche se non sarebbero neppure in servizio. 
Lo fanno, con entusiasmo.

Oggi i coristi arrivano da tutti i reparti e servizi e, ora come allora, non si risparmiano. Come quella volta che si sono esibiti davanti all’ospedale per festeggiare la Giornata del bambino prematuro. E non importa se pioveva


Come quella volta che si sono esibiti davanti all’ospedale per festeggiare la Giornata del bambino prematuro. E non importa se pioveva. Il Meyer era tutto illuminato di viola, fino alle fontane esterne, e le loro voci si sono levate proprio da lì per celebrare la ricorrenza e festeggiare i prematuri di tutto il mondo. Certe volte, invece, si esibiscono proprio nella Tin, per le famiglie dei bambini ricoverati.  Lo fanno quasi sottovoce, nella penombra delle stanze che accolgono le culle e le incubatrici dei pazienti più piccoli di tutti. Intorno a loro e per loro. Quelli, è facile intuirlo, sono proprio momenti magici.

Certe volte si esibiscono proprio nella Tin, per le famiglie dei bambini ricoverati.  Lo fanno quasi sottovoce, nella penombra delle stanze che accolgono le culle e le incubatrici dei pazienti più piccoli di tutti. Intorno a loro e per loro


Al Meyer le cose si fanno con cura con passione. Questa è una: la musica che si fa carezza e, nel suo piccolo, cura chi la fa e chi la ascolta.
Le storie si intrecciano, e tante storie piccole ne fanno una grande. Grande come il Meyer che cresce